Storia del Vino in AltoAdige

La cultura del vino portata in Europa dall'Asia minore da greci e fenici trova la prima vera testimonianza sul territorio altoatesino tramite plinio il vecchio che descrive un vino pregiato del nord italia con il termine "retico". in base a questo scritto e ad altre testimonianze che lo confermano, i reti discendenti degli etruschi e abitanti intorno al 250 a.c delle terre del nord italia, del tirolo e della germania, sarebbero quindi i primi veri produttori di vino dell'alto Adige

Intorno al 15 a.c con l'ascesa dell'impero romano e la conquista dell'europa sotto la mano del primo imperatore di roma augusto, furono introdotte in regione nuove tecniche di coltivazione della vite e nuovi metodi di vinificazione portate dagli eserciti che consumavano vino per dissetarsi

Dopo le invasioni barbariche dei franchi e dei longobardi, in pieno medioevo (700 d.c) la produzione ed il commercio del vino passò nelle mani dei monasteri e delle casate nobiliari di germania, dove soprattutto i monaci benedettini risultarono abili nella cura della vite e nella conseguente produzione di ottimo vino

Con il rinascimento (xiv-xvi sec ) questa volta sotto l'egemonia della monarchia asburgica prima e dell'impero austro-ungarico poi, ci fu una ampia diffusione del vino ottenuto dalle viti coltivate in sudtirolo, verso le corti reali di tutta europa, iniziando a diventare pian piano un prodotto famoso, prezioso e ricercato

A cavallo tra il 1700 e il 1800 grazie alla passione per la viticoltura dell'arciduca giovanni d'austria, furono introdotte nuove varietà di uve internazionali quali il riesling, lo chardonnay e il pinot nero, quest'ultimi importati dalla borgogna,  dando dimostrazione della grande vocazione del territorio ad una coltivazione di un'ampia gamma di vitigni diversi 

Nel 1872 nasce dall'esperienza dello studioso austriaco Edmund Mach, l'istituto agrario di formazione e sperimentazione di san michele all'adige, attraverso il quale vennero introdotte ancora una volta nuove tipologie di vitigni quali il sauvignon, il sylvaner, il taminer, il veltliner, il moscato rosa e successivamente il merlot e il cabernet sauvignon arrivati da una chiara influenza bordolese

Nel 1893 su suggerimento dell'istituto mach per fronteggiare la crisi commerciale di fine secolo, nascono le prime 3 cantine sociali altoatesine andriano, terlano ed egna, dove si iniziano a vinificare in impianti centralizzati tutte le uve conferite dagli associati. in questo modo accorpando in un'unica struttura la vinificazione , lo stoccaggio e la vendita si ebbe una notevole ottimizzazione del prodotto finale con un abbassamento significativo dei costi, aprendo così un varco importante nella commercializzazione del vino in tutta europa

Nel 1963 entra in vigore la legge italiana che disciplina la denominazione di origine controllata, alla quale nel 1971 viene inserito a tutti gli effetti anche l'alto adige con la doc alto adige e la doc lago di caldaro

Dal 1980 ad oggi la viticoltura altoatesina ha raggiunto livelli qualitativi di indiscusso prestigio. cura maniacale della vite e del terreno, riduzione delle rese per ha, tecniche e metodologie di vinificazione innovative e al passo coi tempi stanno regalando all'alto adige il giusto rilievo nel panorama vitivinicolo mondiale